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Alessandro Serenelli: Un assassino vinto dalla sua vittima. Storie di conversione alla fede: Catechesi di S.E. Card.Angelo Comastri Video pubblicato su YouTube in data 12/apr/2014 da: Aldo Domenico Bolis …Altro
Alessandro Serenelli: Un assassino vinto dalla sua vittima.

Storie di conversione alla fede: Catechesi di S.E. Card.Angelo Comastri
Video pubblicato su YouTube in data 12/apr/2014 da: Aldo Domenico Bolis

Categoria:
Persone e blog

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BREVE BIOGRAFIA:
Alessandro Serenelli nacque in una famiglia contadina. Il padre si chiamava Giovanni e la madre morì in manicomio quando Alessandro aveva pochi mesi. Il padre di Alessandro lavorò come vetturino e bracciante ma non riuscì a conservare a lungo alcun posto di lavoro a causa dell'alcolismo e si trasferì a Paliano (Fr), nel Lazio per lavorare comemezzadro, dove chiamò, più tardi, anche suo figlio Alessandro, di 18 anni. Qui i Serenelli conobbero la famiglia Goretti con cui si stabilì un rapporto di collaborazione e vicinato. Il giovane Alessandro, che non aveva mai avuto rapporti sessuali con una donna ed era descritto da tutti come un giovane timidissimo, silenzioso e schivo, cominciò a molestare la piccola Maria. Il 5 luglio del 1902, Alessandro trascinò Maria - occupata a rammendare dei vestiti - in casa e tentò un'ultima volta di violentarla. Di fronte alla disperata resistenza della bambina, la colpì ripetutamente con un punteruolo, provocandole ferite che la portarono alla morte per setticemia nell'ospedale di Nettuno nel pomeriggio del giorno successivo. Poche ore dopo, fu tratto in arresto dai carabinieri, ai quali confessò quasi immediatamente di aver assalito e ucciso Maria in seguito all'ennesimo tentativo di violenza. Serenelli fu condannato a una pena di 30 anni di carcere: evitò l'ergastolo perché per le leggi di allora non era ancora maggiorenne. Uscì di prigione nel 1929, dopo aver scontato 27 anni di carcere. Nella notte di Natale del 1934, a Corinaldo (Ancona) presso la Casa Parrocchiale, chiese perdono in ginocchio alla madre di Maria Goretti, Assunta, che acconsentì a perdonarlo, poiché anche sua figlia lo aveva fatto. Dopo aver lavorato saltuariamente come agricoltore e manovale, l'uomo si ritirò poi in un convento di Padri Cappuccini, a Macerata, dove lavorò come giardiniere e portinaio e dove morì. Le sue spoglie mortali ora sono custodite nel Santuario Diocesano di Santa Maria Goretti in Corinaldo (An) accanto a quelle della Madre della santa, Assunta Goretti.

Siti Web
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