La demitizzazione dietro la “svolta” sulle apparizioni

Le recenti norme che rifiutano di esprimersi sulla soprannaturalità non arrivano di punto in bianco. I percorsi che hanno fatto da battistrada partono dalla teologia delle demitizzazione di matrice protestante, che ha l’intento è di razionalizzare la fede, eliminando dai racconti evangelici il miracolismo.

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A qualcuno nella CEI piace il seminarista gay

Intervenendo sulla ormai famosa uscita del Papa su preti e omosessualità, il vicepresidente dei vescovi italiani, mons. Savino, attribuisce a Bergoglio l’ok ai gay in seminario. Ma fonti della Bussola lo smentiscono. Evidentemente alla CEI c’è chi spinge per cambiare le norme della Chiesa.

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Francesco, un papa gay-friendly ma non troppo?

Le “frociaggini” di Francesco vanno inquadrate nel discorso ai vescovi, non come una lotta alla lobby gay vaticana: ad interessargli non è il comportamento morale dei sacerdoti, ma il chiacchiericcio che questo potrebbe sollevare. Infatti dall’inizio del suo pontificato non ha fatto altro che proteggere prelati omosessuali attivi.

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La diga rotta. Fiducia supplicans e la lobby arcobaleno

Un volume della TFP spiega come la controversa dichiarazione vaticana sulla benedizione alle coppie gay sia il punto di rottura dopo decenni di infiltrazioni omosessualiste volte a cambiare la prassi e la dottrina della Chiesa.

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La Diga Rotta. La resa di Fiducia Supplicans alla lobby omosessuale

Nel 1994, il fondatore della TFP, Plinio Corrêa de Oliveira, denunciò uno sforzo dall’alto da parte delle autorità della Chiesa cattolica e della società civile per imporre il “matrimonio” omosessuale. Poiché l’insegnamento morale cattolico sull’omosessualità è chiaro e irriformabile, egli vedeva questa azione autoritaria innescare una scissione: “Allora ci sarà uno scontro interno alla Chiesa, e questo shock interno produrrà uno dei più grandi sconvolgimenti della storia”. La Diga rotta di José A. Ureta e Julio Loredo mostra come e perché la recente dichiarazione Fiducia Supplicans del Vaticano ha accelerato il prossimo scontro.

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Apparizioni e miracoli, Fernández distorce Benedetto XVI

Il punto nevralgico delle nuove norme del DDF è l’art. 22 §2, che limita il ruolo del vescovo all’aspetto pastorale in casi di presunte apparizioni. I motivi di questo approccio emergono nella premessa, dove l’attuale prefetto distorce Ratzinger, il cui pensiero è all’opposto di quello di “Tucho”.

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Il declino dei gesuiti

Il padre Julio Fernández Techera, sacerdote gesuita e rettore dell’Università Cattolica dell’Uruguay, ha scritto un saggio critico ampiamente diffuso sulla Compagnia di Gesù avvertendo che l’ordine, fondato da Sant’Ignazio di Loyola nel 1534, è in “profondo declino”.

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C’è ancora qualcosa di Cattolico? Ricordiamo anche Lucifero!

Il cardinale Zuppi celebrerà in memoria di Ernesto Buonaiuti (per onorarlo, non in suffragio) più volte scomunicato in vita per l’adesione incondizionata all’eretico movimento modernista.

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Le nuove norme sulle apparizioni fanno a pezzi l’apologetica

Il documento presentato il 17 maggio è in chiara discontinuità con l’atteggiamento che la Chiesa ha sempre avuto nei confronti dei fenomeni soprannaturali. Le nuove norme negano la possibilità di riconoscere le tracce dell’intervento di Dio nella storia degli uomini.

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Messa a giorni alterni e senza prete. Ucci ucci sento odor di Castellucci

Torino e il Piemonte guarderebbero al “modello” del vescovo di Modena, punto di riferimento dell’episcopato progressista e grande sponsor di Repole, per ridisegnare le diocesi. Il culto mariano da mandare in soffitta. Le “cazzate” di Tucho Fernández.

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