Festa della liberazione! Di Gianni Toffali.

Nella ricorrenza del 25 aprile, anche quest’anno gli organizzatori, vale a dire i “son tutti fascisti tranne noi” si sono “scordati” di puntualizzare talune amnesie storiche.

In fin dei conti chi incarna il pensiero della cosiddetta resistenza, rappresenta lo specchio fedele delle balle revisioniste ad usum delphini vergate sui testi della scuola pubblica.

Prima di tutto, assodato che l’Italia, la guerra, la perse, i revanscisti di Stalin, non hanno precisato che festeggiare una sconfitta, è tanto imbarazzante quanto masochista.

In secondo luogo non hanno spiegato che la liberazione è stata prevalentemente operata dall’esercito a Stelle e Strisce (dopo che la Germania fu sconfitta dai russi) e solo in minima parte dai partigiani.

Onestà intellettuale e storica avrebbe chiesto una condanna pubblica per i partigiani comunisti dei Gap (Gruppi Azione Patriottica), i quali, provocavano deliberatamente i tedeschi nella certezza assoluta che le ritorsioni avrebbero ammazzato cittadini inermi.

Altresì, si doveva ricordare che Mussolini e suoi stretti collaboratori non vennero uccisi dai partigiani comunisti per motivi politici, ma banalmente per rubare le casse (detto anche l’oro di Dongo) della Repubblica Sociale Gruzzolo, con il quale poi il PCI acquistò la sede in Via Botteghe Oscure a Roma.

Ed infine, anche se per citare i misfatti dei partigiani sarebbe opportuno consultare letteratura alternativa alla narrativa mainstream (come ad esempio i testi dell’”eretico” Gian Paolo Pansa, la cui unica “colpa” era stata quella di aver smascherato i crimini e le ipocrisie dei cosiddetti “liberatori”), i ciarlieri partigiani virtuali da salotto e piazze, avrebbero dovuto condannare i “tribunali del popolo” (nomignolo camaleontico che i comunisti si dettero per giustificare la sete di sangue e vendetta) che a partire dal 25 aprile, dopo processi farsa, senza difesa e senza appello, fucilarono oltre a quindicimila presunti fascisti e semplici avversari, centotrenta sacerdoti, religiosi, parroci, cappellani militari e semplici preti senza incarichi specifici.

Crimini a sfondo religioso dunque, accertati e documentati nel libro di Roberto Berretta “Storia dei preti uccisi dai partigiani”.

L’unica chicca del 25 aprile 2024, rispetto alle annate precedenti, è che i compagni nostalgici delle mitragliate facili, appoggiano il governo nazista di Zelensky, la Nato e l’impero Yankee.

Ossimoro che svela la ridicolaggine e la vacuità di una sinistra ideologica che ha totalmente smarrito la bussola della storia e della ragione.
Luisa Cardinale
Perché non si vede!?
Alberto Di Janni
C'è anche l'altra bellissima chicca delle reciproche accuse di fascismo, condite da tentativi di pestaggio, tra Brigata ebraica e centri sociali filopalestinesi.
Mario Sedevacantista Colucci shares this
Michele Acquaviva shares this
403
Giangian shares this
112
lamprotes
Mica è un mistero! L'Italia è un feudo della Finanza Americana.